lunedì 14 novembre 2011

Domenica 13 novembre, due salite e due discese

Racconto del giro narrato da Daniele conosciuto con il nikname Goffo sul forum Sbubbikers

Questo il giro che ci siamo sparati, due salite, due discese (Madonna di Corzano e La Becca):







un breve resoconto:

- il soldato schultz è caduto (con onore)



- il capitano ha sofferto, ma come tutti colore che hanno classe da vendere, quando s'é trattato di dare la sferzata giusta alle truppe ha saputo dove pungere, e ha portato i sofferenti alla vetta.

- il colibrì alla fine della Becca aveva gli occhi del bimbo sotto l'albero di natale

- e il goffo ha visto cosa vuol dire buttare il cuore oltre il drop quando il fisico ormai è finito... e ha imparato anche oggi un'altra lezione.


insomma, una grande giornata. qualcuno prenderà dei cazziatoni dalle mogli (ad altri questa trasferta costerà più di una settimana alle Seychelles..., ma ne è valsa la pena!




cosa ho imparato:

1. MAI dare il numero di cellulare a Teora, o spegnere il cellulare quando sai che il capitano è in trasferta. il suo spirito di corpo lo spinge a cercare energia per le trasferte da tutta la squadra, a prescindere dal fatto che uno sia o meno presente, e sopratutto a prescindere dall'orario di partenza!

ma io lo sò che lo fà perché sà che fa piacere a tutti essere messi al corrente che "stiamo partendo", anche se sono le 6 di domenica mattina! grazie capitano.




2. i 100 metri o i 15 minuti di ascesa di Colibrì NON sono i metri o i minuti che tutti noi comuni mortali intendiamo!!

la sua interpretazione dei lassi temporali è la medesima di mio figlio di quattro anni, sono inversamente proporzionali alla voglia di "arrivare", di "aprire il pacco" (che in questo caso è la discesa), come un bimbo che ti dice "dai altri 5 minuti" quando si sta divertendo, lui è uguale!
ma è anche bellissimo vedere che ha la medesima felicità negli occhi quando "scarta il pacco.







3. MAI stuzzicare il Capitano e il suo gragario, il soldato Schultz nell'orgoglio! ti pentirai presto di aver osato sfidarli, dove non arrivano con il fisico loro ci arrivano di cuore ed esperienza. Si caricano a vicenda, mettono in scena la pantomima del "se tu dici che non ce la fai e giri la bici io ti vengo dietro, ma io non la giro per primo" e avanti così ti fanno sputar sangue fino alla vetta.
Come il vecchio boxer che ha esperienza da vendere, ti fa vedere che è stanco, ti fa avvicinare, ti mostra una breccia nella guardia e barcollando ti porta all'8° round, tu pensi a ogni curva di aver il match in tasca, ma pian piano ti rendi conto che ti hanno portato dove volevano loro, le gambe ti tremano sfinite e ti arrendi... semplicemente loro sono "più abituati a soffrire" e ti stendono.


abbiamo sudato, sofferto e gioito insieme, grazie.


Le Goffeau.

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