domenica 6 novembre 2022

La storia e le origini del wizsla

 Ragionare sui Bracchi Ungheresi è un fatto che coinvolge ormai la mia testa ed il mio cuore. Se riesco, nel mio piccolo, a divulgare questa mia passione, devo dire che è una grande emozione.












domenica 16 ottobre 2022

Buon compleanno

A volte nella vita si creano davvero legami che nulla può spezzare, a volte capita veramente di trovare quella persona speciale che ti resterà accanto qualunque cosa accada, io per fortuna li ho trovati nella mia compagna, in mio figlio, magari li puoi trovare anche in un cane.
Una serie di eventi negativi come la perdita di mio padre, un riferimento troppo importante per me, sommati ad altre situazioni, mi avevano portato a trascorrere periodi veramente duri, tante notte insonni, non aver più voglia uscire con gli amici, ma soprattutto mi avevano fatto perdere la voglia di sorridere, di vivere la vita sempre in allegria come piace a me.
Poi un anno fa la decisione di affrontare una nuova avventura, un nuovo percorso, quello di portare a casa un cane.
Mi sono sempre piaciuti, in famiglia ci sono stati, ma non come lo avrei voluto io, e come avrebbe dovuto vivere non l ho mai potuto fare.
La scelta sulla razza è caduta sul wizsla, bracco ungherese, la scintilla   per la scelta, scattò un paio di anni fa, ero in montagna e vidi arrivare una donna con al guinzaglio un wizsla, un maschio, era bellissimo, tiratissimo, mi innamorai quel giorno di questa specie.
Iniziai a pensare di prenderne uno, inizio la ricerca di dove si trovassero allevamenti seri, poi alla fine la decisione di andarli a vedere.
Nel frattempo però i dubbi che mi venivano era se lo avessero accettato come lo volevo io in casa, se fossi stato all' altezza di accudirlo, di educarlo in modo adeguato.....
Fine novembre 2021, decido di andare a vederlo, o meglio a sceglierlo, perché la decisione      l avevo presa.
Parto una mattina direzione allevamento Fatalbecco a Sansepolcro.
Il viaggio era comunque un misto di euforia ma anche di dubbi.
Poi arrivo a metà mattina all' allevamento e Alessandro, l allevatore, mi accompagna dove c era la zona cuccioli. Li i dubbi sono spariti tutti, davanti a questa immagine.
Li c era Zeus, la mia futura sfida, o meglio il mio nuovo compagno di avventura.
Alessandro apre il cancello. Io ero ad una decina di metri, loro sono partiti tutti in gruppo, ma solo uno subito è corso verso di me,  e li ho capito che non dovevo scegliere io perché lui aveva scelto me.




Mentre parlavo con l allevatore lui non mi ha mai lasciato.
La scelta era fatta era lui.
Ancora un mesetto doveva stare con la sua famiglia, prima di poter arrivare nella sua nuova.
Poi arriva il giorno, 18 dicembre, Zeus arriva nella sua nuova casa.

 Inutile dire che con il suo sguardo non ci ha messo tanto a rapire i nostri cuori 
Era logicamente un po' spaesato, ma non ci ha messo molto tempo anche ad abituarsi alle nuove abitudini.
Non ci ha messo tanto ad impossessarsi del divano 😂😂.
Non ci ha messo tanto a prendere i primi vizietti.
Tutto bello, come avevo voluto che fosse.
La cosa bella è che tutti lo stavano accettando per come avrei voluto che fosse.
Li ringrazierò sempre perché hanno capito che da quel momento iniziavo di nuovo ad essere me stesso.
Anche mia moglie Monica che fino a quel momento non aveva mai voluto in casa nessun tipo di animale, era ed è sempre più presa da Zeus. 
Le difficoltà ci sono state, tanta pazienza, soprattutto nell' abituarlo con i suoi bisogni durante le ore dove non eravamo presenti.
Lo sconforto a volte veniva, ma con il vederlo crescere, si vedeva anche che cambiavano le sue abitudini.
Dopo un anno adesso possiamo dire che è impeccabile. Come si suol dire gli manca solo la parola, ma si fa capire agualmente. La notte se ha bisogno di uscire, ti sveglia, lo mandiamo fuori, rientra e si rimette a dormire.
La pazienza ci ha ripagato.
 Sono dieci mesi che è con noi.
Un anno di vita per Zeus.
Queste parole amico mio sono tutte per te che hai avuto il dono di farmi tornare a stare bene.
Vorrei passare ogni minuto del giorno con te.

A te, che sei la cosa più bella che mi sia capitata, e che hai stravolto completamente l’ordine delle mie priorità, fin dal primo istante, piazzandoti, ovviamente, al primo posto..

A te, che mi hai insegnato che, anche quando tutto va storto c’è sempre un motivo per sorridere.. e sei tu..

A te che riesci, pur essendo piccolo, a riempire la mia casa quando il resto dei miei              (dei nostri) affetti son lontani 

A te, che hai il carattere più forte che abbia mai conosciuto..e mi dimostri che ci si può assomigliare pur appartenendo a due razze diverse..ed io, giuro, non ti avrei mai desiderato diverso da come sei..

A te, che ogni giorno, riesci a spogliarmi da quella corazza che indosso nella vita quotidiana, e a farmi commuovere per ogni tuo gesto inaspettato..

A te, che comprendi le mie parole e soprattutto i miei silenzi..che conosci le mie abitudini e tutti i miei segreti più nascosti..

A te, che sei capace di far stancare una squadra di rugby con la tua gioia di vivere.. e la trasmetti forte e chiara..

A te che mi hai insegnato che si può abbracciare anche con le zampe.

A te, mio fedele compagno di vita, Amore puro…

Con la consapevolezza, che ogni istante che passeremo insieme per i prossimi mille anni, non farà che renderti più prezioso per il mio cuore.. Ti auguro Tanti Tanti Auguri di.

Buon compleanno.


PS: non chiamatemi cane, io sono ZEUS del Fatalbecco 










martedì 12 luglio 2022

10/07/2022 Primo trekking impegnativo per Zeus

 Amo andare in montagna perché casa e lavoro mi stanno stretti.

 In montagna il sentiero è l'unica via da percorrere, il fiato non si spreca in parole inutili ma bisogna conservarlo e per arrivare in cima basta mettere un passo dietro l'altro.

 Vado in montagna perché cieli e panorami si fondono e confondono in forme e colori sempre nuovi.

 Forse è per questo che in quota telefonini e internet funzionano a singhiozzo, è la natura che ti dice: "Lascia il lavoro a valle, stai con gli amici e con chi ami, stai con gli animali, stai con te stesso.

 Non ti serve nient'altro.

Oggi però è una giornata importante, la prima vera camminata impegnativa con il mio compagno, con il mio unico e vero amico che potessi desiderare.


 

Abbiamo fatto diverse uscite ma brevi nei mesi scorsi, ma vista la sua ancora giovane età mi era stato consigliato di non esagerare, ma dal nono mese si poteva iniziare a provare anche qualcosa di impegnativo.

Ho scelto come itinerario il sentiero 211 del parco nazionale Foreste Casentinesi, Monte Feltrona  - Campigna.

 


Ovviamente viaggiamo liberi, come nomadi, con la nostra Gold car allestita di tutto quello che serve.

Come base dove accamparci, abbiamo scelto un area vicino al rifugio Molino delle Cortine.




 

Siamo arriva il sabato verso sera, e prima di cena Zeus a fatto amicizia con una giovane pitbull, dopo la classica sparata di 5 minuti poi si sono tutti e due calmati e sono stati impeccabili  a tavola per cena.




 

Dopo una notte di dormiveglia all'interno del nostro mezzo, dormiveglia perche abbiamo avuto la visita di qualche daino che si era venuto a dissetare nel ruscello vicino a dove eravamo accampati e Zeus non si teneva.

Domenica mattina sveglia all alba, per la colazione, vestizione e partenza.


 

I segnavia del Cai danno circa 2h30m di ascesa per la cima.

Si parte, inutile dire che i panorami e sopra tutto i luoghi, con le sue faggete sono mozzafiato, tratti all'ombra, tratti di roccia un po esposti, sorgenti, qualche rudere di case abitate tanti anni fa, ancora mi chiedo come facessero a vivere persi nei boschi.

 

E tutto un saliscendi, Zeus è impeccabile, con il guinzaglio di 5 metri non ha mai tirato, l avrei voluto lasciare libero, ma e una zona frequentata da troppi animali, molte tracce, non mi sono fidato di lascialo libero di andare anche per  la sua troppa euforia.

 



 

 

Come il segnavia ci indicava, in perfetto orario siamo arrivati in cima, 500 metri di dislivello, con fatica ma superati brillantemente.

Sebbene oramai per esperienza  mi porto dietro tutto, in cima comunque abbiamo avuto la piacevole sorpresa di una bella fontana con acqua fresca.


 

Per il ritorno se zeus la lasciavo libero in 15 minuti lui era gia alla macchina, un Uragano, l'ho dovuto richiamare spesso.

Rientrati, ci siamo trovati un angolo per il relax prima del rientro.

 


Il cane è il migliore amico dell’uomo. Quella che sembra una frase fatta è in realtà una verità concreta, come ben sapranno tutti coloro che hanno la fortuna di dividere la propria vita con un amico a quattro zampe.

I cani sono amici fedeli che entrano nelle nostre vite in punta di piedi e in un battibaleno sono in grado di portare una ventata di allegria e spensieratezza. Intelligenti, affettuosi e vivaci, i cani sono in grado di dare amore in modo incondizionato.

Adesso non rimane che pianificare il prossimo giro, ma sicuramente sempre in  posti come questo.


 

 


 

domenica 8 maggio 2022

Festa della mamma


 Mamma risolve. Mamma accompagna. Mamma va avanti e indietro. Mamma si prende cura di tutti. Mamma abbraccia. Mamma sfida. Mamma cucina. Mamma coccola. Mamma condivide tutto. Mamma aspetta. Mamma riorganizza i suoi piani all'ultimo minuto se necessario. Mamma corre. La mamma porta. Mamma procura ciò che chiedono a scuola. Mamma ascolta le critiche. Mamma resiste. Mamma si scusa. Mamma capisce. La mamma si rimanda. Mamma dorme poco. Mamma mangia cibi freddi, se mangia. Mamma fa il giocoliere purché non manchi nulla. Mamma va dal dottore. Mamma ordina. Mamma educa. La mamma è qui. Mamma c'è sempre ! 


Trattatele bene le vostre mamme.


mercoledì 6 aprile 2022

25 anni, nozze d'argento.

Se siamo arrivati fin qui vuol dire che un motivo c'è e sono felicissimo di dirti che so bene di che motivo si tratta: si chiama amore, è una parola composta da cinque lettere ma che nonostante la sua brevità racchiude in sé storie profonde e sentimenti immensi; una parola che ci fa sognare, che ci fa piangere e sorridere, una parola che scandisce le giornate della vita degli esseri umani da sempre e che ha scandito anche le nostre.

Tutti quegli alti e bassi della vita ci hanno solo avvicinati e ci hanno fatto capire che nessun ostacolo è troppo grande da superare quando hai la persona giusta accanto a te. Quando guardo la nostra famiglia felice, mi sento orgoglioso per ciò che abbiamo ottenuto e dovrei dire che non sarebbe stato possibile senza di te.

 Non mi hai mai giudicato per i miei errori e mi hai sempre incoraggiato a diventare una persona migliore.

Grazie per avermi tollerato e per avermi amato incondizionatamente.

“Gli anni passano, le cose cambiano ma c’è una certezza intorno alla quale ho deciso che voglio continuare la mia vita e quella certezza porta il tuo nome.

Alla mia migliore amica, alla mia confidente, alla mia complice, alla mia anima gemella, al mio tutto.


Buon Anniversario !!!











sabato 19 marzo 2022

Wizsla - Bracco Ungherese

 


È un cane da selvaggina a cui hanno affibbiato diversi nomignoli, da Vizsla, che significa vigile, a cane velcro, per il suo forte attaccamento al padrone.


 Bracco ungherese: da dove viene?

È molto difficile rintracciare le origini di questa razza. Si ipotizza che siano arrivati in Ungheria nel IX secolo, insieme alle tribù magiare, migrate dalle steppe dell’Asia. Presso queste popolazioni, il bracco veniva impiegato come cane da caccia.


Aveva conquistato la sua fama già nel corso del XVIII secolo, quando divenne il fedele compagno dei nobili aristocratici durante le battute di caccia. Poi nel corso delle due guerre mondiali conobbe un periodo di oscurità, rischiando l’estinzione.

Tra i suoi antenati vi sono il segugio di Pannonia, il bracco tedesco, il levriero arabo e il cane giallo turco. L’obiettivo delle varie selezioni era quello di ottenere una razza che riuscisse a cacciare nelle condizioni ambientali più disparate. Difatti è proprio questo l’aspetto che oggi caratterizza meglio il bracco ungherese.


I primi riconoscimenti arrivano nel 1936, con la FCI, a cui segue quello nel 1960 da parte dell’American Kennel Club. In Italia la sua diffusione si deve alla cinofila Jolanda Savoia.

Aspetto fisico.



Di questa razza esistono due specie: il bracco ungherese a pelo corto e quello a pelo duro, meno diffuso.

È un cane di taglia media, alto al garrese tra 58 e 64 cm. Il peso tende ad oscillare intorno ai 30kg. Il corpo è muscoloso ma ben affusolato, con un’andatura elegante.



Le zampe sono palmate, per cui è anche un abile nuotatore. Il pelo è color frumento dorato, così come gli occhi, di forma ovale, e il tartufo. Sono disponibili diverse sfumature e gradazioni, ma il colore nel complesso deve restare uniforme su tutto il corpo. Possono esserci anche delle minuscole macchie bianche sulla gola, il petto o le dita.


La coda è lunga e stretta, il muso lungo e a punta. La testa appare piuttosto larga, con la pelle ben aderente. Le labbra sono tese, le mascelle forti e muscolose, le orecchie pendenti.

Il bracco ungherese è un cane da ferma, sempre attento, disponibile al lavoro e sveglio. Riesce a cacciare in diversi contesti, dai boschi alla pianura e anche in acqua. L’olfatto è molto sviluppato, così come sono note le sue abilità da riportatore.

Si distingue per la dolcezza e l’affetto che manifesta soprattutto nei confronti del suo padrone. Alcuni ritengono che questo attaccamento sia addirittura morboso, avendo continuamente bisogno del contatto fisico.




La sua predisposizione alla interazione lo ha reso uno dei cani adatti alla pet therapy. Non a caso, è anche un grande compagno di giochi per i più piccoli.

Si lascia educare con molta facilità, mostrando una dedizione unica nei confronti del suo capobranco sin da cucciolo. Oggi alcuni padroni lo allevano in appartamento, ma chiuderlo tra le pareti di casa, lasciandolo uscire poche ore al giorno, rischia di farlo soffrire.

Questo cane non ha perso la sua indole da cacciatore, ha bisogno di muoversi, di scovare le sue prede, di stare a contatto con la natura. Quando tutto questo gli viene privato, inizia a diventare insofferente.

Questa razza non abbaia quasi mai, in linea con la sua indole tranquilla e socievole, e lo fa solo in caso di necessità. Quando abbaia, il consiglio che va per la maggiore è distrarlo e trovargli altro da fare. Se, invece, griderete penserà che state abbaiando insieme a lui!



Fissa il tuo cane negli occhi e prova ancora ad affermare che gli animali non hanno un’anima.

(Victor Hugo)








venerdì 18 marzo 2022

19 marzo festa del papà

 Mio padre mi ha dato il regalo più grande che qualcuno possa dare a un’altra persona: ha creduto in me.

Sei stato il faro della mia vita e nel mio cuore resterà sempre il vuoto della tua assenza. 

Sei lassù, ma sei con me. Ti penso sempre e sei nel mio cuore. Mi manchi tanto. Qualche volta se puoi, vienimi in sogno, abbracciami e sorridi.

Auguri babbo.



giovedì 3 marzo 2022

 La parte più difficile nell’avere un cane, non è “l’impegno” che molti credono stia solo nel doverlo portare fuori a orari cadenzati, freddo o caldo che sia, pioggia o neve, sonno o semplicemente mancanza di voglia.

Non è nemmeno il dovergli dedicare del tempo per giocare, nel farlo sentire ciò che è, un cane appunto, con i suoi istinti da soddisfare come, per esempio, il suo bisogno di predare, sopperendo con palline e giocattoli vari.

Neppure il garantirgli del cibo sano e cure veterinarie che gli allungheranno di un po’ la sua già breve vita, è complicato.

Nemmeno il tappeto di pelo onnipresente sul pavimento di casa, nonostante il costante uso dell’aspirapolvere di ultima generazione, lo è; ci si abitua, tanto quanto quello presente sui vestiti, che, piano piano, diventa un accessorio abituale.

Ho persino capito che non è neanche il fatto di avere una vita libera, dove puoi partecipare ad ogni genere di evento “glamour” in cui la presenza di un cane non sia contemplata, che rende più difficile il trascorrere le serate.


Niente di tutto questo mi è mai pesato, nemmeno per un istante.


La parte più difficile è vedere che i colori del manto non sono più così intensi, che le pupille sono diventate opache e che l’energia che metteva nella rincorsa di una pallina è quella che un cuore non più giovane, concede.

La parte più difficile è quella di vedere il cucciolo che hai conosciuto il primo giorno, imprigionato in quello stesso corpo che non gli permette più di fare ciò che riusciva soltanto qualche anno fa.

La parte più difficile è accettare il fatto che lui è solo una breve parentesi della tua vita mentre tu sei il senso di tutta la sua.


Ma tutto quell' amore che ti dà..



.



mercoledì 2 marzo 2022

I veri amici che non ti tradiranno mai.








 "Le persone buone sono quelle che amano gli 
animali. Gli animali sono esseri speciali e chi ha 
avuto la fortuna di vivere una connessione con 
loro, lo sa bene..
La nobiltà degli animali è un vero insegnamento. 
Grazie a loro siamo persone più umili, empatiche, 
affettuose. Ci donano il loro amore 
incondizionatamente, senza chiedere nulla in 
cambio, facendoci del bene".




Siamo fatti cosi

 "I forti non sono amati.

Sono scomodi.


Sono poco manipolabili.

I forti sanno sentire se stessi,

conoscono i loro diritti

e non sono disposti a rinunciarci.

Sanno essere felici malgrado tutto.

Hanno delle radici potenti

che non si possono estirpare.

Non è facile distruggere i loro principi,

la loro dignità,

la loro fiducia in se stessi.

Sono in grado di sostenere qualsiasi verità,

i colpi del destino,

la tortura del tradimento

e le tempeste delle proprie emozioni.

Non hanno paura del dolore:

hanno già attraversato il loro inferno personale

e sanno trasformare le ferite in saggezza,

sanno godere la vita,

conservando nel cuore la bellezza e la tenerezza.

Non si aggirano sulla strade altrui,

non commerciano in felicità,

non elemosinano l'amore.

Ma se dovessero conoscere questo sentimento,

lo accetterebbero come un dono

e non tradirebbero mai coloro che amano.

Vivendo con onestà,

i forti si evolvono,

si approfondiscono.

Ciascuno di loro porta una croce personale

senza farla cadere sulle spalle degli altri.

Quando sbagliano si rialzano

traendone una lezione,

invece di accusare qualcuno.

I forti sanno andarsene, per sempre.

Non provate la loro resistenza:

vi pieghereste".